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Max e Dany story: Cap. 51 - UN CASALE MOLTO ACCOGLIENTE


di XMX
15.11.2022    |    1.345    |    1 9.0
"Max telefonò e prenotò la stanza che era subito disponibile, Dany preparò la valigia con poche cose, il minimo indispensabile per la campagna..."
Era un periodo che Dany si sentiva stanca, d'altronde faceva una vita molto intensa, per lei il sesso era la cosa più importante e non perdeva occasione per farlo con uomini o donne, andava tutto bene basta che godeva.
Max le consigliò di andare una settimana a riposarsi in montagna o in campagna, un posto dove poteva rilassarsi senza distrazioni.
Videro su internet alberghi e villaggi, ma a lei non piaceva andare sola senza di lui o dove non conosceva nessuno e comunque in quei posti c’era della gente e lei voleva stare sola, doveva essere un posto con pochissima gente e tranquillo.
Scorrendo le pagine dei siti trovarono un casale di campagna dove affittavano una sola camera e specificavano che erano dei contadini, una fattoria con buoi, cavalli, maiali, oche e galline, una famiglia composta da padre cinquantenne, moglie della stessa età, due figli maschi di diciannove e ventuno anni e una figlia di diciotto anni.
Perfetto, era semplicemente perfetto per Dany, un ambiente famigliare dove si poteva sentire come a casa.
Max telefonò e prenotò la stanza che era subito disponibile, Dany preparò la valigia con poche cose, il minimo indispensabile per la campagna.
Il giorno dopo Max l’accompagnò sul posto e ripartì subito, lei fu accolta dai proprietari come se fosse stata una figlia, erano un po’ rozzi, ma tanto socievoli, i complimenti si sprecarono, non avevano mai visto una donna così bella con abbigliamento non troppo castigato, la solita minigonna, maglietta molto scollata e scarpe da ginnastica.
La prima cosa che Dany volle fare fu girare per la campagna e l’accompagnò la figlia.
Girarono per tutta la proprietà ed arrivate in un frutteto si misero sedute sotto un albero una davanti all’altra.
Parlando del più e del meno la ragazza si accorse che Dany non portava gli slip, meravigliata le chiese come mai, lei allargandole disse che era per essere sempre a disposizione, con stupore notò che oltretutto era anche depilata e le chiese se era sempre pronta per gli uomini, Dany replicò per tutti uomini e donne.
A quelle parole la ragazza le mise una mano su una gamba, poi salì più su sulla coscia ed infine sulla figa carezzandola dolcemente, voleva sentire come era una figa depilata.
Dany si rilassò al tocco delicato della fanciulla e con un leggero sospiro la invitò a continuare, ma il richiamo del contadino che era quasi pronta la cena fermò le carezze.
Tornarono al casale e Dany voleva fare una doccia prima di mangiare, ma non c’era, loro si lavavano dentro una tinozza posta nel sottotetto circondata da tende, la madre della ragazza ordinò alla figlia di aiutarla per versarle l’acqua addosso.
Dany si spogliò nuda ed entrò nella tinozza, la ragazza versava l’acqua e nel tempo stesso la lavava con la mano, prima la schiena, poi i sedere, soffermandosi molto sulle natiche, poi le gambe e i piedi, che chinandosi sfiorò con le labbra, poi risalì sul davanti ed arrivata davanti la figa di scatto le leccò il clitoride.
Dany le afferrò la testa e la spinse verso di lei facendosi penetrare la figa e incitandola a continuare e ad affondarla di più.
La ragazza ubbidì leccando e succhiando fino a che sentì un gemito di Dany e quando vide un piccolo rigolo di umori che ne uscivano li prese in bocca ingerendoli.
A cena Dany conobbe i ragazzi appena tornati dai campi, gentili e cordiali la salutarono e si misero subito a mangiare, quando ebbero finito andarono subito a dormire, erano molto stanchi e anche Dany fece la stessa cosa, d'altronde non avevano la tv e non si poteva fare altro, con il silenzio e la calma del posto prese subito sonno.
Al canto del gallo si alzò e dopo colazione si mise sotto un albero leggendo un libro, la ragazza sempre vicino a lei le poggiò la testa sulla spalla e ogni tanto carezzava i suoi lunghi biondi capelli.
Passò tutto il giorno così, intervallato da un fugace pasto.
Prima della cena volle lavarsi e si mise nella tinozza aiutata sempre dalla ragazza che non perdeva occasione per toccarle i seni, il culo e la figa.
Da dietro una tenda i due ragazzi, che erano tornati prima dal lavoro, facevano capolino per ammirarla.
A cena Dany sentiva strusciarsi la gamba, lei era seduta in mezzo ai due ragazzi, non riusciva a capire chi era, ma non diede molta importanza alla cosa, finì il pasto e si mise a letto e si addormentò subito.
All’improvviso sentì la presenza di qualcuno, aprì leggermente un occhio e vide i due ragazzi che la guardavano mentre si masturbavano, le avevano levato il lenzuolo da dosso ed era completamente nuda.
Fece finta di niente, lasciò che i due finissero, i schizzi di sborra quasi le arrivarono addosso, quando la ricoprirono e andarono via si rimise a dormire.
La giornata seguente fu come la prima, lettura sotto l’albero, bagno in tinozza aiutata dalla ragazza e sempre i due ragazzi che la spiavano.
Ora le carezze della fanciulla e gli sguardi dei due giovanotti avevano messo in lei una certa eccitazione, farsi vedere nuda le era sempre piaciuto, però dopo voleva soddisfare le sue voglie.
Cenò e si mise subito a letto facendo finta di dormire, vide i due ragazzi entrare di soppiatto e avvicinarsi, la scoprirono e tirarono fuori i cazzi iniziando a menarseli.
Uno scatto e li prese tutti e due in mano tirandoli verso di lei, i ragazzi si spaventarono, i cazzi si ammosciarono, ma lei gli fece un sorriso e si mise i cazzi in bocca spompinandoli a turno, molto presto li riportò in tiro, allargò le gambe dicendogli che voleva essere scopata.
Ai due non parse vero, il primo la trafisse subito sbattendole il cazzo in figa con violenza, si vedeva che avevano una voglia repressa, mentre l’altro continuava a bearsi della bocca di Dany.
Non ci volle molto che il ragazzo che la scopava venne riversandole la sborra dentro la figa, lei cominciava appena ad eccitarsi, subito subentrò l’altro, ma anche lui venne quasi subito e lei non aveva ancora goduto.
Quando i ragazzi andarono via si mise due dita in figa ancora piena di sborra masturbandosi e pensò che i poverini erano inesperti, doveva fare qualcosa per imparargli a scopare.
Al mattino disse alla ragazza che voleva andare sola e girando per la fattoria trovò uno dei ragazzi che governava le mucche, gli si avvicinò e con una spinta lo buttò sul fieno, si spogliò nuda, gli sfilò i pantaloni e si mise a cavalcioni infilandosi il cazzo dentro la figa, era moscio, ma ci mise poco ad andare in tiro.
Lentamente muoveva il bacino, si abbassava e lo baciava con la lingua, poi riprendeva il movimento, il ragazzo voleva muoversi più velocemente, ma lei lo fermò dicendogli che adesso gli avrebbe insegnato come si faceva sesso.
Dany cominciò a mugolare e a godere, dopo venti minuti di su e giù il ragazzo era al massimo, lei le gridò di riempirle la figa di sborra, detto fatto un gettito caldo e violento la inondò provocandole un godimento intenso.
Si rivestì e fece una passeggiata per i campi, casualmente incontrò l’altro ragazzo che zappava la terra, si mise sotto un albero e si spogliò, lui con la coda dell’occhio la guardava e quando la vide completamente nuda gettò a terra la zappa e corse da lei.
Dany in piedi poggiò le mani al tronco dell’albero mettendosi di culo e poi strillò al ragazzo di tirarsi fuori il cazzo e di scoparla in quella posizione, pochi secondi e fu accontentata, la sua figa venne trafitta di colpo, era ancora bagnata dalla scopata precedente, lui spingeva con forza muovendosi velocemente, ma lei gli disse di fare più piano con colpi secchi.
Il cazzo le scorreva su e giù e lei aiutava il movimento con il bacino.
Il godimento arrivò in contemporanea, lui le schizzò la sborra in figa e lei godette.
Da dietro un albero il padre dei ragazzi vide tutta la scena senza dire nulla e si allontanò senza farsi sentire.
Tornata nel casolare si andò subito a lavare per togliersi la sborra che aveva in figa, come al solito fu aiutata dalla ragazza che anche questa volta le volle baciare la figa, ma infilata dentro la lingua sentì un sapore diverso, le piaceva e le succhiò tutta la sborra dei fratelli che aveva dentro ingerendola.
Quella masturbazione provocò in Dany un eccitamento e godendo e unì i suoi umori alla sborra.
Al mattino il contadino le volle far visitare il pollaio con la scusa che erano nati dei pulcini, lei accettò volentieri.
Si recarono nell’aia e Dany prese in mano quei piccoli esserini, l’uomo le disse di portarli dentro la gabbia, lei lo fece, ma appena entrata si sentì strattonata e buttata a terra, era il contadino dicendole che era una puttana e che adesso toccava a lui.
Le levò con uno strappo la gonna e la maglia, si buttò su di lei succhiandole il seno e baciandola in bocca, Dany non si ribellava, era abituata a quei trattamenti, anzi collaborò allargando le gambe e contraccambiando i baci, allungo una mano e prese il cazzo dell’uomo menandolo.
Come questo fu in tiro lui la prese di peso e la giro dicendo che aveva altri gusti, poggiò i cazzo sull’ano, lei capì e per favorirlo si allargò le chiappe con le mani, il cazzo le entrò facilmente, ne aveva presi talmente tanti che oramai era completamente sfondata.
Il contadino spingeva forte e presto arrivò in fondo, spingeva, voleva romperglielo, ma le pareti erano già belle larghe e il cazzo scorreva senza difficoltà.
Il problema era che così non sentiva quasi niente e allora allungò una mano e ci mise dentro anche due dita, poi tre, quattro, infine tutte e dita della mano insieme al cazzo.
Dany fece un urlo, gli aveva fatto male, sentiva il culo spaccarsi, ma il dolore si trasformò presto in godimento, ripeteva si, si, si spaccalo, a quelle parlo il contadino le sborrò in culo e lei sentendo il caldo liquido riempirla venne sgorgando umori dalla figa.
Il resto della settimana passò scopandosi i ragazzi, lesbicando con la ragazza e facendosi inculare dal contadino.
Era arrivato il momento di tornare a casa, i contadini la salutarono dicendole che quando voleva quella era casa sua.
Quando Max l’andò a riprendere lei gli raccontò tutto quello che era successo e che non era riuscita a riposare molto come voleva, però si era scopata una famiglia.
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